martedì 16 marzo 2010

L'eletto



Mi sento d’ dannatamente protetto, miracolato,
eletto da me stesso, mi accingo a prendere il mio posto,
ora come mai, mi sento perso, ma… ora, non mi frega più un cazzo.
Mi accetto cosi come sono: le mie visioni, le mie intuizioni
i dispiaceri, le dipendenze, le insofferenze, i dolori,
mi anno condotto verso un tramonto di pensieri superiori.
Solo, anima elevata alla pazzia, peccatore di superiorità,
faccio la differenza con un sorriso, una bevuta, una scopata.
Eletto da quel potere superiore; lo stesso potere che mi fa scrivere
queste parole che stai leggendo su questo foglio, in origine vergine
Adesso che mi sento terribilmente parte integrante di questo mondo,
mi convinco ad accertarmi cosi’ come sono, buono o cattivo.
L’eletto ha una gran paura di morire, di schiattare, ma non importa
tutto e già stato scritto, quindi mi metto comodo ed aspetto,
se ci sarà un domani, ci sarò; se non vivrò fino a domani... fanculo.

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Giulia

Vorrei scrivere milioni di parole per poter scappare da un ‘opinione Vorrei scrivere con passione per poter fuggire dalle regole ...