venerdì 24 settembre 2010

Un Cameriere


Mi ritraggo in un autoritratto in cui mi immagino libero
dall’incubo incessante delle catene, dalle debolezze umane.
L’irresistibile voglia di esprimermi non a più barriere,
il tempo scorre con l’età, ma sono sempre qua; un cameriere.
A volte penso di possedere il mondo fra le mie piccole mani
a volte non riesco a contare fino a dieci e non arrivo a domani
Ci sono momenti in cui intuisco capto, collegamenti divini
e momenti in cui gira tutto e non riesco a rimanere in piedi
Continuo imperterrito lo sviluppo della mia pellicola personale
la pellicola è uno schianto di frammenti, quasi confidenziale
Corro verso il decorrere del tempo fino alla fine del mondo
nel luogo in cui non esistono momenti inutili e non si a mai sonno.
Sono un cameriere, anzi un capo cameriere io ho una posizione,
una bella situazione sociale, onorevole, sono un uomo d’onore.
Guadagno più di 3000 euro al mese, in alcuni mesi di più
sono un tipo tosto il quale non vuole mollare uno stupido osso.
Io si che ho i controcoglioni, riesco a lavorare più di 18 ore
senza lamentarmi dei vari dolori, acciacchi, e di tanto sudore.
Mi ritraggo in un autoritratto in cui mi ritraggo libero
dall’incubo incessante dalle catene, dalle debolezze umane.
La parola cameriere quasi mi mette timore, una paura immane
il terrore, un’angoscia che vedo scritta sulle facce delle persone.
Cammino a passo veloce verso un mattino che sarà uguale al precedente
con le stesse persone con gli stessi volti con le stesse apparenze.
Mi alzerò dal letto con l’aspetto di chi vuol concludere più cose
tornerò nel letto distrutto dall’arroganza di chi vuole solo apparire.
Non c’e tempo a sufficienza per poter concludere un bel niente
l’unica cosa certa, quando aprirò la porta, uscirò vestito da cameriere!

2 commenti:

  1. Ogniuno di noi ha il suo ritratto interiore e pultroppo ogniuno con le sue debolezze e paure ma come ogni giorno rincorri i battiti i minuti le ore per non fermati mai e con mille acciacchi e mille dolori insegui il giorno e lo vivi come sè fosse l'ultimo !!!

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  2. Tutti noi recitiamo una parte, siamo degli attori in questo palcoscenico che si chiama Vita. Se ci guardassimo davvero con occhi sinceri, saremmo spaventati perchè nessuno è realmente quello che vuol far apparire agli altri. Ma prima o poi arriva qualcuno che ci capisce che legge nel nostro profondo essere e ci fa essere noi stessi: liberi di amare e di essere amati....

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Giulia

Vorrei scrivere milioni di parole per poter scappare da un ‘opinione Vorrei scrivere con passione per poter fuggire dalle regole ...